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Compie oggi 89 anni il grande Pippo Baudo, il re della televisione italiana, l’uomo che ha fatto la storia del piccolo schermo (insieme al compianto Mike Bongiorno) e che ancora adesso è noto al pubblico per l’iconica frase “l’ho inventato io”.
E d’altronde Baudo ha “battezzato” artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Giorgia, Laura Pausini, Andrea Bocelli. Li ha lanciati lui con una capacità straordinaria di individuare autentici talenti del mondo dello spettacolo, che hanno fatto strada in Italia e nel mondo. Senza dimenticare anche Heather Parisi, Lorella Cuccarini e lo stesso Beppe Grillo in Rai. Baudo ha condotto 13 festival di Sanremo e ancora adesso è riconosciuto e rispettato dai conduttori che oggi sono alla guida dei programmi sulle tv nazionali.
UNA CARRIERA ECCEZIONALE. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, si è laureato in giurisprudenza e poi si è trasferito a Roma per inseguire il suo sogno di diventare uno dei protagonisti dello spettacolo. Quel sogno lo ha coronato in maniera fantastica, ha presentato tantissimi programmi e anche spettacoli in teatro. Dagli Anni 70 in poi è diventato un mattatore della tv alla conduzione di trasmissioni iconiche come “Settevoci”, “Fantastico”, “Canzonissima”, “Novecento”, “Domenica In”. Ha scritto la storia in Rai ma ha lavorato anche in Mediaset, dove lo ha voluto Silvio Berlusconi.
LA SICILIA, I GIOVANI E IL BELLO. Nonostante il successo, Pippo Baudo non ha mai perso di vista la sua terra, quella Sicilia che ha definita “terra di una bellezza infinita, unica al mondo”. Non necessitano di commenti le sue parole: “La nostra terra ha vissuto tante vicissitudini ma ha una bellezza infinita e unica al mondo. Una bellezza che i nostri avi ci hanno lasciati in eredità, sicuri forse loro che l’avremmo esaltata e rispettata questa Natura ma così non è stato. Non lo abbiamo fatto. E questa terra senza futuro sarà morta. Ai giovani non possiamo lasciare devastazione e macerie. Amara terra mia, amara e bella. Il bello vincerà, sono sicuro che trionferà”.
L’AMORE PER TAORMINA. Questo monito del tutto condivisibile è un richiama che vale per Taormina. Pippo Baudo è sempre stato anche un vero innamorato di Taormina, dove ha firmato pagine memorabili della storia della città con i programmi che ha presentato al Teatro Antico ed anche in piazza IX Aprile. Serate che sono rimaste impresse per sempre negli occhi e nel cuore della gente. Grandi eventi realmente meritevoli di essere considerati tali, a differenza dei vari spettacoli e festival che da parecchi anni a questa parte si vedono a Taormina e non avranno mai altrettanto spessore perché si tratta di eventi senz’anima, per molti aspetti connotati dalla scaltre logiche del “pro domo sua”. Baudo, soprattutto nel suo momento di maggiore successo, in cui è stato un dominatore assoluto in Rai e aveva un potere che lo poneva nelle condizioni di spostare gli equilibri, decidere e determinare, ha sempre dato senza chiedere.
LA LEZIONE DI PIPPO. Ha dato una lezione di stile e signorilità, nei valori espressi e nel rapporto con la gente. Un siciliano che ha valorizzato la sua terra senza lucrare, l’ha rispettata e l’esaltato attraverso la qualità di spettacoli indimenticabili (che la Rai mandava in onda in diretta su Rai1 in prima serata) e ancora adesso ricordati e celebrati. Non ha sfruttato Taormina, ha firmato le sue belle stagioni ma non ha esondato anche quando avrebbe potuto replicare da queste parti la posizione dominante che aveva a Roma. Avrebbe potuto regnare per 20-30 anni e più da direttore artistico di enti come TaoArte (quando era una realtà che contava davvero). Ma Baudo è Baudo. Non ha preteso. Ha fatto il suo e basta. Non è mai stato un pirata, ma un gentiluomo. Un esempio da tramandare alle future generazioni, distinto e distante dai personaggi d’annata, che nella Taormina, e più in generale la Sicilia, di questo tempo, a vari livelli, sgomitano per trovare un pezzo di ribalta, squittiscono in cerca di un pezzo di crosta, cercano di speculare e farsi allattare, si prodigano per succhiare un pò di sangue all’eterna bellezza del territorio.
IL VERDETTO DELLA STORIA. Ma la storia poi ha sempre condannato i mediocri a finire nel limbo e a non essere ricordati, è solo una questione di tempo. Mentre brillerà per sempre la stella di Pippo Baudo, uomo serio e professionista lungimirante, un gigante sul piano umano e morale ancora prima che su quello professionale. La classe non s’inventa e non si compra al supermercato. Auguri al Re. Per gli altri c’è ancora pane da mangiare e tanta scuola da fare.
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