Luca Manfredi: “Taormina è il mio luogo del cuore. Sono cresciuto a Mazzarò” (La Sicilia)

Il regista Luca Manfredi ha rilasciato un’intervista a Ombretta Grasso per il quotidiano La Sicilia in cui ha parlato del rapporto con il padre, il grande attore Nino Manfredi ed anche dell’infanzia trascorsa a Taormina, dove la famiglia era proprietaria in passato di un noto hotel. “L’infanzia a Taormina è stato il mio periodo più bello”, ha dichiarato Manfredi Jr.

Taormina, ricordiamo, è la città dove è nata Erminia Ferrari, ex modella, costumista e scenografa italiana, molto stimato dai taorminesi.

“Ricordo la mia infanzia a Taormina – ha detto Luca Manfredi nell’intervista a Ombretta Grasso – come il periodo più bello della mia vita. Purtroppo un periodo che non ho mai condiviso con mio padre perché non c’era mai. Fino ai 10 anni venivamo ogni estate, avevamo una casa a Mazzarò. Quando mio padre partì per la tournée di “Rugantino” con mia mamma, mi lasciarono dagli zii per sei mesi. Mio zio Alfio, antiquario, si dedicava a me. Mi portava in vespa al bar, in negozio con lui, al mare, al cinema in parrocchia a vedere i western. Un periodo meraviglioso, quando sono venuti a riprendermi non volevo andarmene”.

“La casa di Mazzarò poi è andata ai cugini e siamo andati a Torvajanica. Alberto Sordi, che aveva una casa vicino Formia, convinse mio padre a passare l’estate insieme. Mio padre comprò la casa a Scauri ma Sordi vendette la sua per andare a Castiglioncello. E per 30 anni quella è diventata la nostra casa del mare. In Sicilia i miei costruirono l’albergo Monte Tauro quindi venivamo spesso. Mi piaceva tantissimo Taormina dove ora torno per i Nastri al Teatro antico a consegnare il Premio Manfredi”.

Poi il suo rapporto con la Sicilia. “Amo moltissimo il territorio e la gente, per l’accoglienza, l’ospitalità, tutte le estati vado a Cefalù”. Ombretta Grasso gli ha chiesto cosa cambierebbe della Sicilia e dei siciliani: Non mi piace l’atteggiamento omertoso di una parte dei siciliani. E mi dispiace la devastazione del territorio. In treno da Messina a Taormina vedevo il lungomare rovinato dall’abusivismo edilizio, da costruzioni mai finite, solai di cemento con i ferri arrugginiti. Una ferita”.

Non ha dubbi Manfredi jr sui suo luogo preferito: “Taormina e Mazzarò dove sono cresciuto. E poi ricordo con affetto le gite alle gole dell’Alcantara o sull’Etna dove mi portavano i miei zii”.

Nell’intervista a La Sicilia non è mancata anche una riflessione di Luca Manfredi sul rapporto con il padre: “Sono un grandissimo ammiratore di mio padre come artista, un talento speciale, purtroppo come padre non c’è stato. Ha dedicato tutta la vita al suo lavoro. Non ho mai avuto un padre presente, compagno e amico. Era rigoroso, quando tornavamo a casa se era nel suo studio non dovevamo fare un fiato. Andavo molto sul set perché era l’unico modo di stargli accanto. Ed è lì che sono rimasto incantato da questo mestiere”.

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